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Quali sono le differenze tra un dominio di secondo e di terzo livello?
Cos'è un "sottodominio" e perché è diverso dal "dominio"?
In questo approfondimento ti spiegheremo tutto!
Non sai da dove iniziare? Queste sono le sezioni della pagina:
Navigare attraverso la rete internet significa addentrarsi nei vari spazi web, i quali hanno la caratteristica di contenere informazioni di vario tipo; non è un caso infatti, che la connessione internet di per sé non dia alcun risultato visibile fino a quando non trova uno spazio dove ci sono dati registrati, anche la pagina iniziale di ogni motore di ricerca è contraddistinta da uno specifico indirizzo.
Questo è utile a chiarire che in assenza di spazi web non esiste la navigazione internet.
Lo spazio web è chiamato anche hosting, ed è misurabile in bytes come le celle di memoria di un qualunque computer.
L'indirizzo internet o dominio è il nome che identifica l'hosting ed è fondamentale per fare in modo che ogni spazio web possa essere indipendente e facilmente trovato dagli utenti che lo cercano, proprio come accade con le abitazioni in città.
È importante sottolineare a tal proposito, che è possibile che esista uno spazio web disponibile senza alcun dominio e, viceversa, un indirizzo registrato regolarmente senza alcuna associazione con un hosting; un sito in pratica, necessita di essere contraddistinto da entrambi i valori.
In realtà nonostante si usi identificare un indirizzo internet con il dominio di un sito, la definizione non è del tutto precisa; il dominio è una parte dell'indirizzo internet, che è composto come segue:
http://www.nomesito.xxx
In pratica ogni indirizzo internet è contraddistinto nell'ordine dal protocollo, dal dominio di secondo livello e dal dominio di primo livello.
Il nome del sito è utile a qualsiasi azienda o organizzazione che ha un portale per identificare la propria ragione sociale e promuovere la produzione, le idee e molto altro.
L'estensione, che è il dominio di primo livello, indica con poche lettere, generalmente 2 o 3, la tipologia del sito, anche se attualmente non è più vincolante considerato il numero enorme di siti e la difficoltà a trovare nomi utilizzabili, cioè non già usati da altri utenti. Un esempio ne sono le sigle .it, .com, .net, e .org.
Esistono anche i domini di terzo livello e dal punto di vista della struttura presentano un'estensione in più come nell'esempio che segue:
http//:www.blog.nomesito.xxx
Come si può notare compare la dicitura blog dopo il protocollo www, che è il dominio di terzo livello, sempre mantanendo la regola e partendo dalla destra dell'indirizzo, cioè dal dominio di primo livello xxx.
La differenza fra i due tipi di indirizzo è che mentre nel secondo livello è indicato il sito, nel terzo livello viene specificata una sezione di esso, che può essere appunto un blog, un area riservata, una sezione di interesse particolare dedicata ad approfondimenti.
Spesso, chi affronta per la prima volta l'idea di aprire un sito per conto proprio, utilizza un dominio di terzo livello, che si può ottenere facilmente ed in poco tempo attraverso appositi portali che mettono a disposizione hosting a titolo gratuito.
In questo modo non si ha un vero e proprio sito personale, ma si dispone di uno spazio web appartenente al sito padre indicato dal dominio di secondo livello, rispondendo alle regole definite da quest'ultimo.
Per questa ragione si identificano i domini di terzo livello come sottodomini, oltre che per la forma, la quale può essere indicata come segue:
blog.nomesito.xxx
si sottintende il protocollo per comodità.
Per quanto riguarda la Search Engine Optimization, nessun motore di ricerca ha preferenze specifiche sul dominio; in pratica, un dominio di secondo livello non è necessariamente meglio indicizzato di uno di terzo livello.
L'indicizzazione dipende da altri fattori e in alcuni casi può essere migliore in un dominio di terzo livello piuttosto che in uno di secondo.
In verità, l'utilizzo di un dominio di terzo livello ai fini della SEO può essere una strategia del webmaster per rendere visibili alcune pagine piuttosto che altre di un sito padre.
Attraverso gli strumenti messi a disposizione da Google è possibile effettuare queste operazioni e ottenere un effetto pubblicitario maggiormente mirato.
Deve essere inoltre precisato che le nuove tecnologie adottate consentono ai motori di ricerca di scegliere l'indicizzazione in base all'originalità dei contenuti, alla frequenza degli aggiornamenti e alla richiesta degli utenti, bypassando totalmente la natura del dominio; per il webmaster la possibilità più concreta è escludere alcune pagine del sito padre rispetto ad altre utilizzando il file robots.txt.
Autore: Danilo Petrozzi
Ho iniziato a programmare più di 10 anni fa e, dal 2011, mi occupo quasi esclusivamente di online marketing, creazione siti web e SEO. Tra siti personali, aziendali e di terzi, ho messo mano a più di 1500 progetti online.
Per questi motivi ho maturato una notevole esperienza in ambito di domini, hosting e server.
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